Worst.Cosmoprof.EVER!


Lo dico ora così mi tolgo subito questo "peso", e così voi potete anche andare avanti e/o chiudere la pagina: non m'è piaciuto. Ma proprio per niente. Anzi, GNente, va'.
Dopo anni di assenza causa studio, decido di regalarmi un biglietto per il Cosmoprof: ho finito tutto, non ho esami, un bell'auto-regalo ci sta, no? Così prendo i biglietti e vado assieme ad una amica. 
Avevo l'hype a mille? No. Non per tutto almeno. 
Avevo l'hype a mille per quanto riguarda la cosmesi coreana: sapete che è un mio feticcio. Ed era stata ben pubblicizzata, con addirittura un paio di padiglioni dedicati. Però quei due padiglioni erano molto diversi dalle aspettative. Di marchi noti c'era solo Lioele, che comunque aveva un angolino grande, diciamo, un metro quadrato. Ovviamente niente vendita, ma questo potevo immaginarmelo -anche se sì, fa sempre male sentirlo. Ma oltre a questo gli addetti (espositori? "Commessi"?) erano di una scortesia e impreparazione rara: neanche una parola di inglese*, ti cacciavano via appena gli dicevi che no, non hai un negozio o non sei una estetista. Non mi sembra il modo migliore per espandersi nel mercato occidentale -che è pronto ad accogliervi a braccia aperte, per inciso-! 
Tutto il resto erano marchi piccolini, mai sentiti, quasi tutti imitazioni di brand occidentali: vi dico solo che c'era un marchio chiamato "Naked", specializzato in, indovinate?, palette dai colori neutri e dalla forma rettangolare e allungata. Curioso.
Ovviamente, appena tiravi fuori il cellulare per fare una foto, ti guardavano malissimo: risultato, niente foto.

Sono rimasta sbalordita dalla quantità di esposizioni sulle unghie/nail art. Ma se mi seguite sapete che a me, della nail art, non importa assolutamente nulla: se c'è una cosa che non mi lascerei fare mai e poi mai, è la ricostruzione/gel/quella-roba-lì.
Il padiglione 34 era quello delle vendite: a parte lo stand di BB cream Italia, piccolo ma grazioso e ben organizzato, con il personale gentile, era tutto un po' "cheap": diciamo che sembrava più una grande montagnola** nel week end che non una fiera di professionisti. Interessante anche lo stand Stargazer: sono andata a tanto così dal comprarmi una tinta semipermanente rosa chiaro, ma sapevo che se l'avessi fatto prima o poi avrei decolorato i capelli, quindi ho resistito.


C'era un enorme stand di presentazione/vendita di Peggy Sage, brand che avevo letto di sfuggita in rete ma mai acquistato; ho fatto pochi acquisti ma molto mirati: colla per ciglia finte, correttore ed eyeliner liquido con pennellino in setole -di solito gli eyeliner liquidi in boccetta hanno l'orribile pennellino in feltro, lo odio.
Pollice in giù anche per lo stand OPI: ho acquistato un set di minitaglie di top coat particolari e tre smalti (un taupe, il mio amato Big Apple Red ed un altro sul melanzana) ma ragazzi, che simpatia le donne allo stand :/ capisco che non avevo un elegante completo, tacchi alti e trolley, ma non c'è nessun bisogno di farmi passare davanti chiunque e guardarmi dall'alto in basso: cose che in confronto le commesse di Sephora sono campionesse di simpatia!



Carinissimi, invece, gli stand americani ed inglesi: personale gentile e competente. Anche qui non si poteva comprare quasi nulla, ma almeno ti spiegavano nel dettaglio cosa trattavano. Ho acquistato un eyeliner Cailyn, marchio noto per il trucco occhi assurdamente long-lasting; e avrei voluto portarmi a casa tutto uno stand pieno di shampoo secchi *-* la ragazza  è rimasta molto stupita quando le abbiamo detto che no, in Italia lo shampoo secco va poco e che l'unico facilmente reperibile è Garnier ma costa veramente un'esagerazione. Mi ha dato un campioncino, ed è stata praticamente l'unica: adesso, non voglio fare la caciottara scroccona, ma davvero, stiamo scherzando? Cioè, quando ci andavo alle medie con la mia compagna di banco -sua madre ci dava i biglietti- tornavamo a casa cariche di... beh, di tutto: campioncini, profumi, poster, eccetera. E anche mia madre, che ci andava a lavorare negli anni '80, dice che era così: ma cos'è successo?
Ho già detto che era praticamente impossibile fare acquisti, e ricapitolando ho preso un mascara, qualche smalto, due eyeliner, un correttore ed una colla per ciglia finte. Non vi sembra un po' poco, per un Cosmoprof...?

Mah, non so. Sarà che era il primo giorno, sarà stata la pioggia... ma davvero, che tristezza, ragazze! Posso capire l'assenza di campioncini -che imputo alla crisi ecc.- ma per tutto il resto -allestimenti bruttini, aria da mercatino di paese- non trovo scuse.
Se ci siete andate, che impressione ne avete avuto? 


Note sparse: 
*"do you have a brochure?"
"Yes yes! Here!"... Indicando dei brushes. Mmh... Nope.
** per chi non fosse di Bologna: la piazzola/montagnola è un grande mercato che c'è nel week end. Un sacco di banchi, non sono una grande fan del genere, anzi. 

Menzioni d'onore: al padiglione 34 c'era uno stand di caramelle gommose (esattamente come quello della piazzola durante il week end) ed uno di vino. E manco mi hanno offerto un bicchiere, taccagni.
Inoltre: due coreani mi hanno appiccicato a tradimento sulla mano una roba tipo cerotto pieno di microaghi che rilasciano sostante che, in teoria, durante la notte dovrebbero far sparire le runghe -ovviamente andrebbero messi sul viso.
Risultato: dorso della mano fuxia e un pizzicore non proprio sopportabile.

Ma anche no. 


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