"E mo' basta...!" di distribuzione ed altre piacevolezze.

Have you seen this blush...?
Prima di proseguire nella lettura di questo blog: vi debbo avvertire che non ha senso logico né filo conduttore.
La mia domanda è semplice: perché in Italia viene distribuito, se va bene, un terzo della produzione delle case cosmetiche? Voglio dire, dove viviamo? Vivessimo, che so, tra le popolazioni indigene nella foresta pluviale, potrei anche capire (e probabilmente se così fosse non starei scrivendo su un computer portatile, ma questa è un'altra storia). No. Viviamo in Italia, paese che si suppone debba essere "moderno", qualsiasi cosa significhi. Nessuno ha ormai problemi con l'e-commerce, per dirne una. Persino Asos.com ci ha concesso le spese di spedizione gratis e Topshop idem, se spendiamo più di una data cifra.
E allora, perché caspio non abbiamo diritto ad avere tutti i prodotti di certe linee cosmetiche? Maybelline è il caso più eclatante ed è, per me, la famosa "goccia". 
Il blush Dream Bouncy, i lip balm Baby Lips, il correttore Dream Lumi... ma dove sono? E non ditemi che è questione di tempo, perché circa un anno fa mi interrogavo su una linea di fondotinta e blush e, guarda guarda, da noi neanche l'ombra.

Poi, una cosa ancora più grave a mio avviso: la questione delle tonalità. Questo riguarda soprattutto i fondotinta ed il fatto che a quanto pare le case produttrici o gli strani meccanismi della distribuzione sono convinti che qui in Italia le donne siano tutte abbronzate a sottotono giallo. Io, con la pelle bianca e un sottotono rosato/neutro, chiaramente mi debbo arrangiare. Non avete idea di quante volte io abbia sbavato e swatchato sulla mano dei fondi come il Photoready di Revlon o il Mat' Morphose di L'Oréal, ben sapendo che per una come me anche la tonalità più chiara è comunque scura. Ma se andiamo a vedere i siti statunitensi, le colorazioni chiare esistono eccome...! E allora? 
Non parliamo poi dei prezzi. Io qui sto parlando delle cosiddette marche "drugstore". Un rossetto Revlon costerà, diciamo, otto dollari. E come mai diventano circa quindici euro? Ma stiamo scherzando? Come posso sperare di fare la beauty blogger "seria" se 1) non ho a disposizione l'intera linea e 2) qualora l'avessi a disposizione, cosa un terzo in più?

Naturalmente, come dicevo all'inizio, nessuna di noi ha problemi con l'e-commerce e magari riusciamo a procurarci qualcosa via internet, ma mi sembrano cose sinceramente da pazzi.
Voi che ne pensate di tutto questo? Io sono semplicemente basita. 



(Naturalmente, correggetemi se sbaglio. Se avete visto qualcuno dei prodotti nominati, sentitevi libere di contraddirmi!).

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